La Slovenia è stata per noi una piacevolissima scoperta.
Poco menzionata nei classici itinerari di viaggio, nasconde in realtà un mondo di tesori nascosti.
Trovando negli immensi paesaggi verdi e nei silenziosi laghi i suoi punti di forza, la Slovenia offre un ampio panorama di mete di suggestiva bellezza.
La semplicità e cordialità della gente e la ricca tradizione culinaria sono gli altri ingredienti di un viaggio in grado di stupire e affascinare.
Per quanto riguarda la scelta di viaggiare in camper, non abbiamo trovato particolari problemi di accessibilità o di viabilità.
Solo Bled, forse per la grande affluenza di turisti, impedisce la sosta anche diurna al di fuori del campeggio.
L’acquisto della Vignetta (un adesivo da esporre in bella vista sul parabrezza) consente il transito su tutte le autostrade slovene; quella da 30€ dura un mese e noi l’abbiamo comprata in un’area di servizio vicino a Trieste.
Per la sosta notturna si deve necessariamente ricorrere ai campeggi perchè la sosta libera è vietata.
Il cane tendenzialmente non è accettato nei luoghi chiusi, che siano bar, negozi o musei.
Sugli autobus il cane può salire con guinzaglio e museruola evitando gli orari di punta (noi personalmente non abbiamo provato però).
GIORNO 1: TRIESTE
Siamo partiti da Milano nel pomeriggio del 16 settembre, destinazione Trieste.
Dopo aver dormito nel parcheggio di Piazza Riva Nazario Sauro, ci dedichiamo ad una rapida esplorazione del centro della città, concentrandoci in realtà soltanto su Piazza Unità d’Italia e sul molo (complice il tempo per nulla amichevole).
Subito dopo ci spostiamo verso la Risiera di San Sabba, campo di prigionia e di lavoro per partigiani, detenuti politici ed ebrei.
La Risiera si trova a pochi minuti di auto dalla zona del molo ed è accanto ad un ampio parcheggio gratuito. Cani non ammessi.
Abbiamo dedicato un paio d’ore alla visita di questo luogo di grande impatto e al suo museo. Ne vale veramente la pena.
In pratica: notte nel parcheggio di Riva Nazario Sauro (lungo il molo), tariffa oraria diurna e notte gratuita. Un po’ rumoroso nel weekend per via dei locali vicini, ma comodissimo per raggiungere il centro a piedi.
Attenzione: meglio evitare di parcheggiare in via Ottaviano Augusto perchè durante il giorno il parcheggio è destinato ai passeggeri delle navi da crociera. [Aggiornata a Settembre 2016]
GIORNO 2 : PIRAN
Salutiamo Trieste e varchiamo il confine, diretti a Piran (Pirano).
Purtroppo il tempo pessimo non ci permette di apprezzare questa romantica città di mare come meriterebbe.
Delizioso il porto, con i suoi edifici colorati, e l’intersecarsi dei vicoli stretti e silenziosi.
Per la notte abbiamo sostato al Camp Fiesa, da cui si può raggiungere il centro di Piran con una piacevole passeggiata di circa 15 minuti a strapiombo sul mare.
In pratica: Camp Fiesa, via Fiesa 57.
Parcheggio spartano, anche troppo. Non c’è nemmeno la possibilità di caricare l’acqua e i bagni erano sporchi e senza luce. Purtroppo questa è la migliore soluzione per il camper, contando anche la vicinanza al centro di Piran.
In prossimità del campeggio c’è anche una piccola spiaggetta.
In alternativa a Portoroz c’è un area sosta da cui si arriva a Piran con l’autobus. [Aggiornata a Settembre 2016]

GROTTE DI SKOCJAN
La meta successiva è una tappa secondo noi fondamentale per un tour della Slovenia che si rispetti, le Grotte di Skocjan (San Canziano).
Le abbiamo preferite alle più famose Grotte di Postumia perchè a parer nostro più suggestive e spettacolari.
Le attese sono state assolutamente soddisfatte: l’atmosfera che si respira dentro questi luoghi muti e immobili è indescrivibile, come l’immensità degli spazi che si aprono intorno a te. I secoli hanno plasmato quei luoghi sotterranei che danno la sensazione di trovarsi in qualche libro di avventura.
Raggiungere la fine del percorso è qualcosa che personalmente mi ha lasciata senza fiato.
La visita guidata (inglese o sloveno) accompagna i visitatori per circa due ore.
Cani non ammessi e parcheggio gratuito fuori dalla biglietteria.
CASTELLO DI PREDJAMA
Dopo un pranzo veloce nel parcheggio gratuito delle grotte, ci spostiamo per una breve visita al Castello di Predjama, una fortezza costruita su una parete rocciosa alta 123m. La sua posizione è quasi impossibile da credere. Difficile non fantasticare su quanti assedi e battaglie vi siano stati in quella cornice suggestiva.
GIORNO 3: LJUBLJANA
La tappa successiva è la capitale Lubiana (Ljubljana), dove abbiamo trascorso la notte. L’area sosta di via Masarykova 17 è poco più di un parcheggio, ma ha una posizione decisamente ottima per visitare il centro a piedi.
Dopo un paio di minuti si incontra l’alternativa Metelkova Mesto, un’ex caserma ora regno di artisti e creativi.
Un caleidoscopio di colori, installazioni in ogni angolo, provocatorie forme d’arte rendono questo spazio una meta perfetta sia per il giorno che per la sera, quando i locali animano la zona.
Decidiamo di proseguire la nostra esplorazione passeggiando fino al mercato, in cui si trova una gran quantità di prodotti freschi e locali. Ne abbiamo approfittato acquistando frutta, dolci tipici e pesce.
Il fiume attraversa e modella tutto il centro storico, arricchito dai ponti e dai palazzi storici.
Saliamo poi sulla collina del castello, da cui si ammira la città con i suoi tetti rossi e la forte componente “verde” che la rende una perfetta capitale per la Slovenia.
Un veloce spuntino a base di calamari fritti e facciamo ritorno al camper.
Trascorriamo la seconda notte nel camper stop di Peruzzijeva Ulica prima di ripartire per un’escursione sulla Velika Planina.
In pratica: notte all’area sosta in via Masarykova 17. Un luogo un po’ bizzarro, ma funzionale. Sostanzialmente è sia un’area sosta, sia un autolavaggio,sia una piccola ditta. Il proprietario è presente alla mattina e alla sera,ma va “rincorso”.
C’è la corrente (ma non ha la presa industriale), carico-scarico (bisogna chiedere a lui che arriva con una lunghissima canna dell’acqua), ci sono dei bagni e una lavatrice. Costo 10€ + 5€ per ogni servizio aggiuntivo.
Spartano ma consigliato per avere la città a portata di mano.
Notte Camper Stop di via Peruzzijeva Ulica 105. Molto bella e pulita, però decisamente lontana. Bisogna prendere l’autobus per tornare a Lubiana. Costo 20€ per una notte, 30€ per due notti. [Aggiornata a Settembre 2016]
GIORNO 4: VELIKA PLANINA
L’escursione conduce, dopo una breve salita con la funivia, ai pascoli alpini e alle caratteristiche capanne dei pastori.
La Velika Planina è una perfetta combinazione di natura, storia e tradizione.
Arrivati in cima si incontra lo Zeleni Rob, piccolo ristorante dal sapore montano dove gustare un buon piatto della tradizione a poco prezzo (noi abbiamo scelto un’abbondante zuppa d’orzo con salsiccia). Altra nota positiva, i cani sono i benvenuti.
La camminata non è impegnativa, ma c’è comunque la possibilità di prendere una seggiovia che dalla funivia porta alla cima.
Consiglio: Impostare sul navigatore Kamniska Bistrica 2, Stahovica.


CASTELLO DI OTOCEC
Arriviamo al Camp Otocec nel pomeriggio, giusto in tempo per riposarci godendoci il ritrovato sole e il tramonto.
Il Castello, ormai trasformato in un elegante hotel, sorge su un’isoletta circondata dal verde. Un luogo suggestivo e rilassante.
In pratica: Camp Otocec, proprio accanto al Castello. Campeggio essenziale ma con tutti i servizi. Costo 22€ .
Per arrivare bisogna passare su due ponti di legno che riportano il divieto di transito per mezzi superiori alle 3t, purtroppo però tutti i camper sono costretti a passare. [Aggiornata a Settembre 2016]

GIORNO 5: BAZA 20
Il mattino dopo ci dirigiamo verso Kocevski Rog, un’area naturale ricca di foreste.
Una parte importante del nostro itinerario è la ricerca di testimonianze storiche del movimento partigiano sloveno. All’interno della foresta si trova infatti la Baza 20, ovvero ciò che resta di un introvabile quartier generale della resistenza partigiana.
Piccole baracche nascoste tra gli alberi che per anni sono state il rifugio e la base operativa per più di 150 persone.
Arrivare a Baza 20 con il camper, nonostante la salita, è assolutamente fattibile.
L’indirizzo che noi abbiamo usato per arrivare al parcheggio è Podstenice 4.
Ad accoglierci c’era Joze, il gentilissimo custode, che ci ha dato un opuscolo informativo e indicato il sentiero, comunque segnalato e di facile percorrenza.
Per avere informazioni scrivere a questo indirizzo (tedesco e inglese) baza.20@dolenjskimuzej.si


SKOFJA LOKA
Ultima tappa della giornata: Skofja Loka.
Questa piccola cittadina ha un grazioso centro storico, con colorate dimore cinquecentesche.
Dal Ponte dei cappuccini si può avere una buona panoramica sul fiume e sul castello.


GIORNO 6: LAGO DI BLED
Ci godiamo il meritato riposo una volta arrivati al Camping Bled, un campeggio ricco di servizi e di comfort per rispondere alla grande affluenza di turisti durante tutto l’anno.
Il Lago di Bled è l’emblema della Slovenia, quell’immagine a cui istintivamente si pensa quando si parla di questa nazione. E si capisce perchè.
L’isolotto, con il suo campanile, conferisce alla cornice un’atmosfera fiabesca, a qualsiasi ora del giorno. E lui sta lì, silenzioso in mezzo al lago, felice di affascinare da qualsiasi prospettiva.
Dietro di lui, l’austerità della collina del castello che si impone sullo sfondo.
Sicuramente un luogo magico, sicuramente una meta che vale il viaggio.
Unica pecca: il forte impatto turistico fa perdere molta genuinità e autenticità a questo luogo.
Con il nostro camper a pochi passi dal lago, ci svegliamo presto per iniziare la nostra passeggiata.
Il lungolago ciclo-pedonale permette di avere una visione a 360 gradi prendendosi tutto il tempo che si vuole e senza alcuna fatica.
Durante la passeggiata siamo saliti sulla collina del castello, purtroppo facendo un percorso alternativo e non proprio comodo per via dei lavori.
L’ingresso nel castello costa 10€ ma noi abbiamo preferito continuare scendendo dall’altro versante della collina (ingresso consentito ai cani)).
Per il pranzo ci concediamo un assaggio di tradizione culinaria slovena e ci rechiamo con la bici alla Gostilna Murka, trattoria tipica e di poche pretese.
A dimostrazione del fatto che la semplicità può essere sinonimo di qualità, abbiamo mangiato davvero bene e con un’ottimo rapporto qualità/prezzo.
Sotto al bel pergolato esterno assaporiamo un ottimo piatto di salsiccia con crauti e senape e uno di stomaco con purea di mele e tortino di miglio; le porzioni ci hanno fatto uscire rotolando e il conto ci ha dato un ulteriore motivo per consigliarlo: 21€ per i due piatti, acqua e vino.
Non contenti dell’abbondanza del pranzo, dopo un po’ di riposo, coccoliamo le nostre papille con il dolce tipico di Bled: la Kremna Rezina.
Una mattonella di pasta sfoglia, crema pasticcera e panna montata…tappa fondamentale di un vero tour della slovenia.
Il lago offre la possibilità di fare diverse attività, noi optiamo per il semplice noleggio di una barca a remi (10€ per un’ora).
In pratica: Camping Bled,un po’ costoso ma indubbiamente ricco di comfort e in un’ottima posizione. Durante la mattina c’è persino un carrettino che vende dolci e altri prodotti da forno.
Due notti con elettricità,costo 57,56 €. [Aggiornata a Settembre 2016]
GIORNO 7: GOLE DI VINTGAR
Ci lasciamo alle spalle il campeggio per recarci alla Gola di Vintgar (raggiungibile anche a piedi partendo direttamente dal campeggio).
Nonostante le disavventure per arrivarvi con il camper a causa di una serie di strade chiuse per lavori, abbiamo trascorso una bellissima mattinata godendoci la camminata lungo le rapide e le piscine naturali del fiume Radovna.
La Gola è un ottimo modo per immergersi nella natura slovena.
Una lunga passerella segue il corso del fiume per arrivare fino ad una cascata di 13 metri, regalando ai visitatori meravigliosi scorci sulle acque turchesi e sul verde rigoglioso della vegetazione. Cani ammessi, anche se in alcuni tratti stretti l’affluenza di gente può rendere faticoso il passaggio. Noi abbiamo trovato due parcheggi gratuiti nella vicina Podhom, da lì si arriva alla biglietteria a piedi in pochi minuti.
RADOVLJICA
Salutiamo la Gola e ci dirigiamo a Radovljica, piccola cittadina poco distante da Bled. Abbiamo inserito Radovljica nell’itinerario convinti, in quanto città famosa per l’apicoltura, di trovare in ogni angolo miele artigianale. In realtà abbiamo dovuto rivedere non poco le nostre aspettative: sicuramente la via principale del centro storico mostra graziosi edifici d’epoca,ma tutto finisce qui.
Inoltre abbiamo trovato solo un piccolo negozio di prodotti locali tra cui il fantomatico miele. Insomma, se di passaggio ci si può fermare per una breve tappa, ma nulla di più.
Parcheggio gratuito in Ljubljanska Cesta.


GIORNO 8-9: LAGO DI BOHINJ
Nel tardo pomeriggio approdiamo a Bohinj, trovandoci un posticino nel bel Kamp Zlatorog, un campeggio situato proprio sulle sponde del lago.
La tranquillità e la pace che troviamo ci fanno decidere fin da subito di passare qui qualche giorno dedicandoci al semplice riposo.
Il Lago di Bohinj è stato per noi un luogo magico, dove sicuramente torneremo.
I confini dello specchio d’acqua, molto più grande del Lago di Bled, si dissolvono nella nebbia del mattino e la fitta cornice di vegetazione abbraccia il lago riflettendosi nelle sue acque.
Abbiamo trascorso qui due giorni, leggendo e passeggiando cullati dal suono del silenzio.
Durante una delle mattinate abbiamo visitato la Cascata Savica, distante circa un’ora a piedi. La strada è ben segnalata e conduce all’ingresso della cascata (dove c’è anche un parcheggio), da lì si continua a camminare per altri 20 minuti circa. Percorso non faticoso.
Con la bici si può raggiungere il paese e proprio qui si può vedere la bella Chiesa di San Giovanni con il suo ponte.
In pratica: notti al Kamp Zlatorog, Savska cesta 34, 4000 Kranj.
Tre notti con elettricità, costo 63,84 €.
Campeggio ben attrezzato,personale disponibile e cordiale, bagni e docce puliti.
Le piazzole, sia per i camper che per le tende, sono immerse nella natura dei boschi e a ridosso del lago. Posizione davvero bella.
In circa 15 minuti si raggiunge il paese con la bicicletta.
Posizione molto comoda anche per visitare la cascata Savica, si raggiunge a piedi in circa un’ora proprio dal campeggio (ci sono le indicazioni). [Aggiornata a Settembre 2016]
GIORNO 10: CERKNO – OSPEDALE PARTIGIANO
Dopo due giorni salutiamo il lago, diretti a Cerkno, dove ha sede l’Ospedale Partigiano Franja.
Il complesso di costruzioni (in realtà ricostruzioni a causa dell’alluvione del 2007) si nasconde tra la vegetazione della gole rocciose della zona, mantenendo intatta la sua dignità e la forza di chi vi ha lottato.
Il coraggio di alcuni uomini ha permesso all’ospedale partigiano di curare più di 500 feriti e la loro memoria si respira ancora oggi fra quelle piccole costruzioni.
Ci sentiamo di consigliare la visita di questo luogo, anche per la presenza di schede informative dettagliate che ben mostrano come si svolgeva la vita al loro interno.
Breve e semplice passeggiata dal parcheggio all’ingresso vero e proprio e cani ammessi.


GIORNO 11: CAPORETTO
Nel pomeriggio raggiungiamo la meta successiva, Kobarid (Caporetto), che conferma il nostro interesse per mete di valore storico.
Un rapido giro per il centro ci mostra una cittadina piccola e accogliente, con un taglio molto italiano.
Facciamo in tempo a goderci un’ora di visita al Museo di Kobarid, che mostra in modo molto attento ed esaustivo gli orrori della guerra.
Per la notte scegliamo il Kamp Koren, da consigliare soprattutto per la posizione strategica sopra all’Isonzo e a pochi minuti dal Ponte di Napoleone.
L’Isonzo è un fiume dalle acque meravigliosamente azzurre e cristalline, apprezzabili a qualsiasi ora del giorno.
Al mattino seguente, per unire natura e storia, intraprendiamo l’Itinerario Storico di Caporetto: partendo dal museo, percorrere Trg Svobode e prendere la strada tortuosa sulla sinistra (ben segnalata), che conduce all’Ossario dedicato ai caduti italiani.
Una volta arrivati lì si prende il sentiero sulla sinistra, che conduce a Tonocov Grad (una collina che mostra i resti di alcune antiche fortificazioni).
Proseguendo si incontrano dei resti di trincee e postazioni dei soldati italiani.
Va detto che noi abbiamo trovato la strada più lunga rispetto a quanto segnalato sulla guida e in alcuni momenti ci siamo anche chiesti se stessimo andando dalla parte giusta perchè non vedevamo nessun tipo di resto. Poi, dopo una bella camminata, sono finalmente arrivati.
Al termine della discesa dalla collina si arriva sulla strada asfaltata (da attraversare in un punto non molto bello..) e al ponte pedonale di 52 m che sovrasta l’Isonzo.
Un ottimo punto per una bella visuale del fiume
Attraversato il ponte si torna facilmente al campeggio.
Nella zona ci sono molti itinerari di questo genere, nell’ufficio turistico accanto al museo si trovano gli opuscoli informativi.
In pratica: notte al Kamp Koren, coordinate N 46°15.053 E 13°35.200
Una notte con elettricità, costo 22 €.
Bel campeggio immerso nel verde e a strapiombo sull’Isonzo.
A piedi si raggiunge facilmente il Ponte di napoleone e il centro città. Lì vicino c’è anche un grosso negozio di alimentari dove noi abbiamo comprato anche formaggi della zona e vino sfuso.
Servizi ben funzionanti e molta pulizia. Il wi-fi prendeva solo in prossimità della reception.[Aggiornata a Settembre 2016]
GIORNO 12: SMARTNO
L’ultima meta del nostro viaggio ci riporta in prossimità del territorio italiano. Smartno (San Martino) infatti, come tutta la zona vinicola della Goriska Brda, è a pochi chilometri da Gorizia.
Le strade sono un po’ tortuose e in salita, ma nulla di infattibile.
Un susseguirsi di piccolissimi paesi a distanza ravvicinata in mezzo alle dolci colline che descrivono un paesaggio a noi familiare. La zona è ricca di cantine e aziende vinicole.
Smartno è secondo noi il boghetto più interessante, anche grazie ai resti di edifici di origine medievale.
I bei vicoli disegnano il minuscolo centro.
Essendo io un’appassionata di tutto ciò che è fatto a mano, mi sono letteralmente innamorata di un piccolo negozietto di prodotti alla lavanda, olio di oliva, cera d’api ecc..tutti fatti a mano!
Il negozio si chiama Nona Luisa e vende saponi, sali da bagno, unguenti, ma anche liquori a base di vino.
Il giro del borgo finisce rapidamente e noi, con il nostro sacchettino profumato alla lavanda, ci rimettiamo in marcia diretti verso casa.
In pratica: all’entrata di Smartno c’è un parcheggio in cui poter lasciare il camper o in alternativa appena prima c’è il parcheggio del cimitero (noi l’abbiamo messo lì). [Aggiornata a Settembre 2016]
Itinerario:
Greta & Davide
Ciao! La Slovenia è una delle idee che avevo per l’estate 2018, ci piacerebbe un on the road in auto+tenda (magari proseguendo in Croazia) e i paesaggi sembrano davvero stupendi!
Ciao! Te la consigliamo vivamente, i paesaggi (anche le città) sono immersi in una natura stupenda.
Anche i campeggi che abbiamo provato sono belli perché piccoli,semplici e ovviamente nella natura.
On the Road e plein air è per noi il modo migliore per godersi questa splendida nazione!
Buongiorno sono arrivato per caso sul vostro sito leggendo un articolo su vacanzelandia e voglio farvi i complimenti , i vostri resoconti di viaggio sono descritti e documentati nei minimi termini dando tutte le informazioni e i costi che si incontra viaggiando col camper . Complimenti ancora continuate così .
Grazie Mille! I complimenti come questi sono un incoraggiamento ad andare avanti sempre con passione in quello che facciamo!